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UNIONI CIVILI: GASPARRI, NO A NORMA CHE LE EQUIPARA A MATRIMONIO E APRE A ADOZIONI GAY

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“La fretta è cattiva consigliera. E questo vale anche per Renzi. Il testo Cirinnà bis sulle unioni civili che il Pd ha voluto portare in Aula al Senato andando contro la Costituzione e il regolamento è un pastrocchio irricevibile. Troppi i punti controversi. Ci si è concentrati sulla stepchild adoption, sulla quale il Pd sarebbe ridicolmente intenzionato a lasciare libertà di coscienza. Ma i problemi sono nell’impianto stesso della legge, che vuole equiparare le unioni omosessuali al matrimonio, con tutti i diritti e i doveri che ne conseguono. Ciò varrebbe non solo per gli aspetti economici, ma anche per quelli legati alla genitorialità e quindi all’adozione. Altro che possibilità per il convivente dello stesso sesso di adottare il figlio biologico del partner! Se due donne possono avvalersi di questo riconoscimento, perché escludere due uomini? E come potrebbero due uomini avere figli se non ricorrendo all’utero in affitto? La verità è che si sta giocando con la vita di tanti bambini e questo è intollerabile. Ci si confronti su alcuni diritti, ma si lascino stare creature innocenti. Il testo in esame è sbagliato interamente. Per questo FI ha detto chiaramente no non solo all’adozione gay ma anche a qualsivoglia forma di equiparazione tra unione omosessuale e famiglia”.  Lo dichiara il sen. Maurizio Gasparri (FI).

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