Non chiedo le dimissioni del ministro Bray, che non conosco e con il quale ho solo scambiato qualche battuta in Senato. Che non sia adatto all’incarico è evidente. Ma voglio mettere in luce l’ipocrisia della sinistra e dei suoi giornali.
Quando ci furono crolli a Pompei, l’allora ministro Bondi fu crocefisso e costretto alle dimissioni. Ora nessuno presenta il conto al governo Letta o a Bray. È chiaro che non basta sostituire un ministro per risolvere i problemi di conservazione del patrimonio archeologico. Ma voglio sottolineare la presenza di una sinistra cialtrona, pronta a fucilare gli avversari e giustificare gli amici. E questo non è tollerabile, avere a che fare con questi sciacalli è veramente motivo di disagio. Si vergognino per quello che hanno detto nel passato e per l’inerzia del presente