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Stato-mafia: Gasparri, Ciampi doveva parlare prima. Sue agende a che servono ora?

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“Le agende e gli appunti di Ciampi del ’93, quando era Presidente del Consiglio, entrano nel processo sulla cosiddetta trattativa Stato-mafia. Secondo la Corte di Assise, quegli scritti sarebbero utili a capire cosa accadde in quella torbida fase della vita repubblicana. Ma a cosa serve questa acquisizione postuma? Ciampi doveva parlare prima, quando poteva ancora farlo, quando il suo ministro della Giustizia, Conso, si assunse in commissione Antimafia le solitarie colpe della cancellazione del carcere duro per centinaia di boss. Così lo Stato si piegò alla mafia.  Possibile che Ciampi Presidente del Consiglio e Scalfaro al Quirinale non sapessero nulla? Può un ministro aver preso una decisione tanto grave senza averla condivisa con nessuno al di sopra di lui? Chi poteva e doveva dire la verità non lo ha fatto. Quelle pagine della storia della Repubblica andavano riscritte prima”. Lo dichiara il sen. Maurizio Gasparri (FI).

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