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RPT – Ue, Gasparri: FI d’accordo su vocazione europea e piano ipotizzato

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“Noi di Forza Italia siamo d’accordo sulla vocazione europea e sul piano ipotizzato. Le posizioni del nostro movimento sono note e anche il nostro ruolo nel Partito Popolare Europeo, che non a caso esprime il Presidente della Commissione, il Presidente del Parlamento Europeo, la maggior parte dei commissari e numerosi membri dei governi europei. Il nostro segretario, l’attuale Ministro degli Esteri Tajani, è stato a lungo esponente di punta delle istituzioni europee ed è tuttora esponente di vertice del popolarismo europeo. I due punti principali di cui Draghi ha appena parlato riguardano la questione del debito comune, su cui bisogna vedere cosa diranno i ‘parsimoniosi’, e poi il fatto che ci sia un mercato unico per i dentifrici, ma non per l’intelligenza artificiale. Spesso i critici dell’Europa sottolineano come ci siano le regole sulle zucchine ma manchino cose di fondo. Allora ben venga un’Europa che si misuri sull’intelligenza artificiale, sulla difesa, con coordinamento e realismo, perché non ci sarà domani mattina un solo esercito europeo o una catena di comando unica. Anche la Nato ora vede alternarsi al coordinamento e al comando, sia nella dimensione politica che in quella militare, persone di vari Paesi.  Purtroppo l’Europa pare si sia occupata più della concorrenza tra balneari, perseguitandoli, che della concorrenza sleale cinese. Ci si accanisce sui mercati interni e non si regolano mercati più vasti che creano sperequazioni”, così il capogruppo di Fi in Senato, Maurizio Gasparri, intervenendo in sala Koch all’audizione di Mario Draghi in merito al Rapporto sul futuro della competitività europea, che ha proseguito: “Adesso poi non si è accennato alle cifre, ma negli ultimi mesi abbiamo sentito parlare da Draghi di un piano da 800 miliardi. Anche il piano della Von der Leyen vale altri 800 miliardi. Quindi ci sono in ballo 1.600 miliardi. Va benissimo, noi siamo per la crescita, lo sviluppo, l’occupazione, non per le guerre. Ma queste cifre a cosa sono radicate? Dove sono e come le utilizziamo? Perché abbiamo discusso spesso di 100mila euro in un emendamento quando lei governava l’Italia, ora abbiamo disponibilità più ampie”.

Roma 18 marzo 2025

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