“L’Italia con la Francia ha un rapporto necessitato fin dai tempi dell’unità d’Italia, quando Cavour andò a cercare l’appoggio dei francesi. Quindi un’interazione, anche per ragioni geografiche, c’è sempre stata. Poi abbiamo fatto anche delle guerre contro la Francia, come con Mussolini, quando è finita con il disastro che tutti conosciamo. Adesso c’è una dialettica in corso. Macron è un personaggio un po’ spigoloso, con delle difficoltà sul piano interno. Lui è presidente e ha dei poteri importanti, perché in Francia c’è un sistema presidenziale, ma al governo manca una maggioranza. In questo quadro, la premier Meloni giustamente non ha avallato i passi troppo affrettati della Francia rispetto alla guerra in Ucraina. Perché a un certo punto Macron, con il sostegno di Starmer, che anche oggi sembra quasi volersi preparare a una guerra, sembrava prospettare l’invio di militari in Ucraina. Noi ci siamo distinti da Macron proprio per questo suo atteggiamento troppo bellicista, forse volto a coprire le difficoltà politiche interne. È chiaro che noi potremmo mandare dei militari in Ucraina solo se lo dice l’ONU, se c’è una tregua, se l’obiettivo è quello di vigilare sulla pace, come abbiamo fatto già in Libano e in altre aree del mondo”. Così a L’Aria che tira, su La7, il presidente dei senatori di Forza Italia Maurizio Gasparri.
Roma 3 giugno 2025