“Questo, per il governo è un momento importante visto che la giustizia è una delle nostre priorità. Attendiamo da decenni questa riforma. Quindi, forti della pazienza degli anni, non abbiamo l’ansia delle ore e dei giorni. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, essendo anche presidente del Csm, segue la materia con particolare attenzione, ma non ho mai ravvisato da parte sua alcuna posizione ostile. Né mi risultano confronti riservati particolarmente accidentati. Almeno, io non ne ho notizia. Ci aspettiamo il coronamento di un percorso, anche se bisognerà aspettare la terza e la quarta lettura e le leggi di attuazione. Non è una passeggiata, ma il passaggio è significativo. Ci aspettiamo delle polemiche, ma siamo corazzati di fronte a un’opposizione molto ideologica. L’ostruzionismo in Commissione è stato forte e anche in passato ci sono state, su questi argomenti, gestazioni complesse, ai tempi in cui al Colle sedeva Giorgio Napolitano, con tutto il rispetto, ovviamente: un presidente della Repubblica, pur nella terzietà del ruolo, non è un’entità astratta e ha i suoi pensieri. Non mi scandalizzo, resto pragmatico”. Così, in una intervista a ‘Il Foglio’, il presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri, che poi ha proseguito: “Stiamo lavorando per arrivare a distinguere tra il ruolo del magistrato dell’accusa, il pm che fa le indagini, e il giudice terzo, in modo che diventino mondi separati. Pm e giudice terzo devono arrivare a darsi del ‘lei’, come diceva Silvio Berlusconi. Con la riforma si innescherà spero un processo virtuoso, che però richiederà molto tempo per cambiare l’habitus mentale e la strutturazione in percorsi diversi che corrispondono a funzioni diverse”.
Roma 18 giugno 2025