Achille Occhetto, nato nel 1936, e che nel 1989, all’epoca dello strappo della Bolognina, aveva già 53 anni ed era da tempo autorevolissimo parlamentare e dirigente del Pci, dichiara oggi in un’intervista pubblicata dal Tempo di non aver mai saputo nulla delle Foibe.
L’ex segretario del Pci-Pds afferma letteralmente: ‘io stesso ho appreso del dramma delle Foibe solo dopo la svolta della Bolognina. Prima non ne ero mai venuto a conoscenza’. I casi sono due. O Occhetto ha confusione in testa, oppure ha mentito spudoratamente. È inimmaginabile che una persona del suo ruolo politico, della sua esperienza e del suo percorso, anche se avesse voluto negare la verità delle Foibe, non ne avesse mai sentito parlare. Per quanto il tema fosse stato oscurato proprio dal partito e dalla cultura ai quali Occhetto ha appartenuto, e ci siano voluti molti anni per far conoscere questa verità, non è pensabile che il più importante esponente del partito della sinistra italiana non avesse saputo prima del 1989 delle Foibe. La sua affermazione è davvero temeraria. In ogni caso Foibe, comunismo e menzogne s’intrecciano ancora una volta a conferma di quale sia la protervia passata, presente e speriamo non futura della sinistra italiana