È ancora una volta vergognoso il braccio di ferro tra il governo e i Comuni sulla Tasi. Senza alcun rispetto per i contribuenti, che non sanno quanto ed entro quando pagare, continua il giallo della scadenza e delle aliquote, mentre ci si preoccupa solo di evitare buchi di liquidità dei comuni. Il presidente dell’Anci, Fassino, lo ha detto chiaramente: i soldi della Tasi servono subito, altrimenti le città si fermano. Si specula sul bene più caro degli italiani, la prima casa, per fare cassa. Il valore della Tasi, stando a quanto denunciato dallo stesso Fassino, la equipara infatti all’Imu sulla abitazione principale. Non ci sbagliammo all’epoca del governo Letta-Alfano, ne siamo ancora più certi con il governo Renzi-Alfano: quella sulla casa è una patrimoniale mascherata. Tra il disagio del sindaco d’Italia in conflitto di interessi e le sentinelle delle tasse in evidente letargo, gli unici a pagare sono i cittadini.
Roma, 19 maggio 2014