“Renzi, come sostengo da tempo, è passato dalla rottamazione alla ‘dannazione’: senza i voti di D’Anna, senatore verdiniano, e dello stesso Verdini, il suo governo non andrebbe avanti al Senato. Ovviamente, passare dal ruolo di innovatore a quello di equilibrista della vecchia politica che insegue anche l’ultimo voto sfuggito al centrodestra, comporta il pagamento di un prezzo forte in termini di consenso. Ma, se vuol perdere ancora di più, intensifichi la presenza del ministro Boschi. Sfiorata dalla vicenda Banca Etruria e da quella petrolifera lucana, Boschi è l’emblema di chi, partita per rottamare, si trova invischiata in vicende dal sapore antico. Senza accuse specifiche ma con un’immagine che si è appannata nel giro di pochi mesi. Ora Renzi proverà a giocarsi la carta dell’antipolitica in vista del referendum costituzionale, ma la sua credibilità è precipitata. Il successo dei 5Stelle è nei numeri. Vedremo alla prova dei fatti se sapranno onorare il mandato ottenuto e che gli elettori hanno dato oggi a loro, prima al centrodestra o a Renzi alle europee. Solo che oggi questi mandati vengono revocati con la stessa rapidità con cui vengono dati. Vedremo come finirà. Per quanto riguarda il centrodestra, la ricetta per risalire la china è prendere atto che siamo passati da 4 a 10 sindaci nei comuni capoluogo; difendere l’unità di un centrodestra largo, con FI, Lega e FdI ma anche quelle realtà civiche, non tutte, che hanno avuto consenso e successo; dar luogo in futuro a consultazioni sulle leadership di questo schieramento. In questo contesto FI con Berlusconi deve riorganizzare il proprio partito sul territorio e valutare con Berlusconi quale proposta di area moderata lanciare. Senza i moderati il centrodestra non vince”. Lo dichiara il sen. Maurizio Gasparri (FI).