“È bene fare chiarezza sulla vicenda delle banche. È molto facile dire ‘gli utili sono alti prendiamoceli’. Lo pensava anche Juan del film ‘Giù la testa’ di Sergio Leone. Che sognava l’assalto ai forzieri. Ma non funziona così. Le banche pagano già tasse significative e sono gravate, anche giustamente direi, da una addizionale che non grava su imprese di altri settori. Non ci sono solo le grandi banche, ci sono banche di ogni ordine e grado, soprattutto quelle più legate al territorio, le banche popolari, le banche cooperative ed altre istituzioni di media e piccola dimensione, interlocutrici di imprese e famiglie alle quali erogano credito. Inventare un ulteriore tassa supplementare rischierebbe di spaventare i mercati, di allontanare gli investitori internazionali dal nostro Paese, di far aumentare il costo dei prestiti, creando insomma più danni che vantaggi. Lo scorso anno è stato raggiunto un accordo che ha fatto transitare dalle banche alle casse pubbliche 3 miliardi e mezzo in più. Le intese di questa natura, utilizzando vari meccanismi finanziari, possono essere approfondite e migliorate. Si deve poi esigere dal sistema bancario un’attenzione sempre crescente alle famiglie e alle imprese, una politica avanzata per quanto riguarda l’abbattimento del costo del denaro e la erogazione di mutui a condizioni sempre più accessibili. Ovviamente facendo affidamento su una maggiore saggezza della Bce. Ma dentro le banche ci sono i soldi dei risparmiatori e, quindi, assumere atteggiamenti fondamentalisti, finirebbe per danneggiare una vastissima platea di milioni di italiani, i cui soldi poi sono quelli che vengono utilizzati per finanziare imprese e famiglie. Insomma, delle banche è più facile parlare male che pensare bene. Piuttosto pensiamo ai giganti della rete che non pagano nulla. Che anche nelle polemiche attuali sui dazi hanno ottenuto protezioni internazionali che non meritano. Quindi ragionevolezza e serietà. Si a un dialogo con il sistema bancario per trovare risorse in modo ragionevole, si a una politica amichevole sul costo del denaro e mutui. Ma lasciamo il modello Juan da parte”.
Roma 29 agosto 2025

